C’è una cosa alla quale siamo tutti interessati, chi più o chi meno, ed è il futuro.
Qualcuno lo attende come una sfida, altri come una piacevole sorpresa che si presenta giorno dopo giorno, altri ancora come la pellicola di un film che lentamente si srotola scena dopo scena.
E un po’ tutti almeno una volta nella vita avremmo voluto avere la famosa sfera di cristallo per sapere cosa ci attendesse o per sapere se quella che avevamo in mente fosse la scelta giusta da fare.
Qualcuno ha trovato conforto nelle parole di una cartomante o un indovino e i suoi strumenti di divinazione.
Suvvia, quando appare qualcuno che legge i tarocchi o altro, chi più , chi meno siamo tentati di fare una domanda.
Ma facciamo un po’ di chiarezza.
Le arti divinatorie esistono dalla notte dei tempi, da quando è nato l’uomo, se non prima ancora. E’ una caratteristica tutta umana quella di voler essere rassicurati sul futuro in quanto l’essere umano ha questa tendenza a vivere proiettato nel futuro attraverso il “cosa sarà..” o nel passato con i “perché è successo questo”.
A voler essere scrupolosi si può attribuire la capacità di leggere i segni per comprendere meglio il futuro anche negli animali, i quali attraverso la lettura dei segni della natura (annusano l’aria per percepirne i cambi climatici, scandagliano con i loro sensi più fini l’ambiente che li circonda per stabilire se è sicuro o meno, avvertono anche le vibrazioni energetiche e non) possono sentire cosa l’immediato futuro riserva loro, basti pensare alla capacità riconosciutagli da molti, di percepire catastrofi e terremoti.
L’atto di ricevere e codificare un messaggio divino (che viene da Dio, dove dio corrisponde ad una dimensione più alta , e le informazioni esistenti corrispondono allo stato originale e puro dell’essere) attraverso l’utilizzo di oracoli (oracolo = orare, parlare ; comunicare attraverso la bocca) è ciò che profeti, sacerdoti, curandere e tutte le figure presenti nelle popolazioni più antiche a cui era attribuita la capacità di predire il futuro, fanno dalla notte dei tempi.
Non è una pratica moderna, è qualcosa che trova le sue radici dai tempi più lontani e in tutte le religioni e credo. E’ il bisogno che abbiamo di stabilire un contatto con la nostra parte divina.
Si attribuisce la perdita di credibilità verso le arti divinatorie a due fattori in particolare, il sempre presente movimento religioso cattolico il quale attraverso il titolo di stregoneria e le spiacevoli pratiche di tortura e rogo scoraggiava un po’ tutti nel cimentarsi nelle arti predizione; ma anche (questo in particolare in Francia intorno al 1700) una società sempre più annoiata e superficiale che prese a banalizzare e canzonare tali pratiche fino a renderle un gioco come i tarocchi che molti conoscono come un gioco di carte, quando invece nacquero come mezzo divinatorio.
Ma perché ci piace così tanto che qualcuno ci dica cosa succederà nel nostro futuro o ci rassicuri su ciò che sta accadendo?
Innanzitutto, c’è uno scarico di responsabilità non indifferente.
Se io non sono in grado di prendere una decisione che mi tormenta perché temo le conseguenze, i sensi di colpa e le reazioni, e un sensitivo(persona alla quale io ed altre persone riconosciamo delle doti sovrannaturali ) mi dice attraverso i tarocchi che sto facendo la cosa giusta, mi sarà più facile muovermi in un senso piuttosto che un altro. Se qualcuno mi conferma che sto facendo la cosa giusta, allora è tutta un’altra storia.
E quando ho un dubbio se il mio compagno/a mi sta tradendo? Beh, obiettivamente, se hai un dubbio che tuo marito/moglie ti stia tradendo e non hai il coraggio di chiederglielo, i tuoi problemi sono ben altri e un sensitivo per quanto preparato e ottimo canalizzatore, non migliorerà di certo la vostra relazione.
A volte ci rivolgiamo ai tarocchi per sapere come mai quella persona ha reagito in un certo modo nei nostri confronti, semplicemente perché non riusciamo ad accogliere la possibilità che ad ogni nostra azione segua una reazione da parte degli altri.
Abbiamo mai pensato che probabilmente sono reazioni che noi non possiamo comprendere perché non abbiamo il vissuto di quella persona alle nostre spalle che ci permetta di capire cosa l’ha spinta a reagire in quel modo piuttosto che un altro?
E siete davvero sicuri che “capire a tutti i costi” sia la cosa giusta per la vostra relazione? E’ possibile amare ed accettare una persona esattamente per quello che è?
Si fa un gran parlare di “accettare gli altri per quello che sono” o “nessuno mi accetta per quello che sono”… ma poi spesso siamo i primi a non farlo.
Dietro al bisogno di consultare un’arte divinatoria, a questo punto lo avrete capito anche voi, ci sono delle grandi insicurezze e paure. Paura di fare la cosa sbagliata, di non sapere cosa fare, paura di dover affrontare delle conseguenze, di dover affrontare dei sensi di colpa, o di venire rifiutati.
Con ogni probabilità, in fase di crescita non ci sono stati soddisfatti alcuni di quelli che vengono chiamati BISOGNI BASALI, tra cui troviamo CONFERMA, ACCETTAZIONE, APPROVAZIONE, INCORAGGIAMENTO, di conseguenza non solo non sappiamo riconoscerli intorno a noi ma spesso abbiamo difficoltà a comunicarli anche agli altri.
Quando un bambino nasce, ha davanti a sé tante cose da imparare e le impara dalle sue due figure di riferimento principali, i genitori o comunque le persone che lui ritiene tali. E’ un po' come se avesse 14 vasetti da riempire con delle informazioni riguardanti i bisogni che ci sono alla base dell’essere umano. Per imparare a conoscere le emozioni e vivere una vita ricca e completa dovrà raccogliere tutte le informazioni per imparare a gestire e riconoscere i bisogni basali.
E così, cosa fa? Semplicemente li chiede.
Chiedo ACCETTAZIONE (il bambino vuole sentire di essere accettato) e i miei genitori me la riconoscono secondo i loro modi di “dare accettazione”, io prendo quello che mi hanno dato e lo metto nel vasetto n°1. Un po’ come se dicessi “quando ho bisogno di accettazione so che il mondo me la darà in questo modo, e quando la vorrò comunicare, lo farò in questo modo”, secondo gli schemi appresi da mamma e papà (o chi per essi)
E così via, per CONFERMA, APPROVAZIONE e tutti gli altri 11 bisogni basali.
L’inghippo del “bisogno o dipendenza” da arti divinatorie, trova le sue radici nelle insicurezze registrate fin da bambini, quando avevamo bisogno che qualcuno ci insegnasse la conferma e l’approvazione ma questo non è successo. Oppure non è accaduto come noi volevamo. Ed ecco che così, ci viene difficile riconoscerle nella nostra vita e viviamo con il costante bisogno che qualcuno ci confermi che stiamo facendo la scelta giusta, o che abbiamo capito bene.
Un’altra consapevolezza che ci può venire in aiuto,per comprendere meglio quali bisogni si celino dietro il bisogno disperato di consultare un oracolo, è il fiore di Bach “CERATO” il fiore dei finti indecisi, che sanno già perfettamente la risposta, ma vanno avanti a chiedere opinioni fino a quando una buona maggioranza non gli confermerà che la loro scelta è quella giusta.
Per far comprendere meglio il concetto di questo fiore, prendo in prestito le spiegazioni direttamente dal sito www.ifioridibach.com :
Cerato è per quelli che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per poter prendere da soli delle decisioni. Chiedono sempre consiglio agli altri, ma ne sono spesso fuorviati .
E ancora:
Cerato è utile per le persone che non riescono a decidere da sole e quindi chiedono sempre un’opinione a chi hanno vicino, soprattutto se lo ritengono molto competente nel suo campo.
Caratteristiche psicologiche ed emozionali di Cerato:
Assenza di punti di riferimento interiori, attenzione per la forma esteriore, avidità di informazioni, basso potere decisionale, bisogno di approvazione ed accettazione altrui, carenza di discernimento, compilazione compulsiva di dati, continua ricerca di consigli, convenzionalità, difficoltà ad ordinare contenuti per importanza, dipendenza da referenti esterni, dispersività, inadeguatezza, incapacità di sintesi, incertezza, incostanza, indecisione estrema, influenzabilità, ingenuità, insicurezza, invasione dello spazio altrui, ipocondria, mancanza di affidabilità, sicurezza interiore e di interiorizzazione.
Mancanza di criterio personale e di intuizione, immaturità, paura di sbagliare, pensiero eccessivamente macchinoso, procrastinazione causata dalla convinzione di mancanza di informazioni, scarsa capacità di concretizzazione, sensibilità, sfiducia nel proprio giudizio, si affida alla sua parte razionale in contrasto con la sua voce interiore, superficialità, timore al cambiamento, tendenza all’imitazione del comportamento altrui a discapito della propria individualità, tendenzialmente pigro, volubile.
(Per saperne ancora di più: https://ifioridibach.com/cerato/ )
Chi va in cerca di risposte da indovini e sensitivi di solito si trova in una situazione che lui stesso percepisce difficoltosa, con poche speranze di riuscita solitamente in uno stato di disperazione o quasi.
E’ talmente disperato che va cercando un aiuto “divino”, qualcuno che da una dimensione più alta dove tutto è conosciuto, possa dirgli che cosa deve fare per trovare una soluzione o serenità.
Avete idea, di davanti a quale potenziale disastro ci troviamo in una condizione del genere?
Siamo totalmente esposti, in uno stato di disperazione, alla disperata ricerca di qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare. Praticamente andiamo dicendo al mondo “A.A.A. cercasi qualcuno che mi manipoli a suo piacimento.
Non è forse lo stato emotivo più facile da manipolare che esista? Capite ora qual è il vero motivo per cui bisognerebbe stare attenti alle arti divinatorie?
Non perché siano sbagliate, o siano le arti del diavolo, ma perché se non si è più che sicuri della neutralità del divinante, si rischia di farsi manipolare dalle nostre o dalle sue paure o dai bisogni di entrambi.
Non c’è nulla di male nel chiedere un aiuto, un focus, o un consiglio, ma nessuno meglio di noi stessi può conoscere la vera strada che permetterà alla nostra anima di rimanere coerente con noi stessi e la nostra mission divina.
Io stessa spesso utilizzo i tarocchi o altre forme di divinazione per trovare un consiglio o un focus su cui portare l’attenzione per risolvere una situazione, ma quando capisco che sotto sotto c’è altro, sono la prima a consigliare un percorso collaterale, ad esempio con la KINESIOLOGIA EMOZIONALE RD, o consigliando una seduta di fiori di Bach.
I divinanti non sono meno soggetti alle leggi dell’ego e a volte, anche involontariamente (con tutta la buona fede del mondo ma complice una preparazione superficiale), ci si trova appagati da quella sensazione di “ senso del potere” o di “essere d’aiuto” agli altri, che è ancora ben diverso dal mettere il proprio dono al servizio degli altri.
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