Eccoci come promesso, con la seconda parte del capitolo dedicato al peso forma. So che vi ho lasciati in sospeso con un po' di suspense... esattamente come quando rimane sul vassoio l'ultimo pasticcino e tutti lo vorrebbero, ma nessuno si osa.
Dopo l'ultimo articolo che potete andare a ripescare qui , proseguiamo.
Perché le “detox” non sono sempre la soluzione migliore?
“le diete detox”, servono a qualcosa in fase di recupero della forma fisica, o fanno solo schifo?
Ogni tanto durante un percorso professionale di recupero della forma fisica, alcuni operatori davanti a un blocco dei risultati propongono dei periodi cosiddetti “detox”. Per alcuni si tratta di integrare prodotti naturali che dovrebbero stimolare gli organi atti al “buttare fuori” possibili accumuli di sostanze tossiche; per altri di cambiare drasticamente alimentazione per dare una “scossa” al nostro metabolismo che per qualche motivo si sarebbe “assuefatto” al percorso alimentare seguito.
Funziona? Funziona in misura a quanto tu già credi o ti senti di essere una persona “intossicata, sporca, appesantita, da ripulire” (sia realmente che in maniera figurata e virtuale nella vita) e senti di avere bisogno di un aiuto esterno per ripulirti.
Il sistema di pulizia naturale e smaltimento rifiuti del corpo già esiste e funziona per conto suo, quando non funziona solitamente è perché ci sono movimenti di natura e-mozionale e biologica che sono rimasti sospesi.
Un intestino lavora già ogni giorno per espellere quei cibi che non ritiene utili o le parti che non gli servono… quando non lo fa non è perché non funziona, ma perché un suo percepito biologico si sta muovendo per conto suo (ad esempio continuo a rimuginare su un torto che sento di aver subito e proprio non riesco a passarci sopra…)
Detto questo, se in qualche modo ci si sente sporchi o appesantiti, introdurre un integratore gentile e che rispetti la nostra biologia e i suoi tempi, male non farà e ci passerà il messaggio che “ci stiamo prendendo cura di noi, e qualcosa ci sta pulendo”, insomma in parole povere, una specie di pulizia per intercessione esterna che fatta con il giusto intento in qualche modo ci aiuterà.
A livello del fisico stesso, è chiaro che ci sono dei cambiamenti, degli "scossoni" ma non è sempre detto che siano i migliori per noi.
Assolutamente non fatelo se la cosa non vi convince o non vi piace, perché otterreste l’effetto opposto: ovvero una porcheria che devo fare e che non ritengo giusta. Che se da un lato può regalarvi l’effetto cagone (e quindi il falso mito della detox si manifesta) dall’altra può mettere in posizione ancora più scomoda la vostra biologia.
Poi vorrei capire, come mai, le detox sono sempre di gusto cattivo, o ricche di combinazioni di 20 goccette di questo, 8 di quest’altro ma versate con la mano sinistra e 13 ad occhi chiusi di un altro ancora.
E tutte con gustacci. E le peggiori sono quelle che devi tenere in sospensione sotto la lingua un minuto prima di buttarle giù. Secondo me è cattiveria pura. Non del gusto, ma proprio del professionista che ce le consiglia… altrimenti non si spiega! (da leggersi in chiave ironica!!!)
Sport e movimento: perché il divaning non è contemplato?
Un'altra soluzione che è utile per “bruciare grassi” è aumentare movimento e richiesta di energia. In effetti è una buona soluzione perché l’essere umano è fatto per muoversi e trovare gioia e serenità nell’atto del movimento.
Meccanicamente, se non ho problemi di movimento, ha un suo perché: per muovermi ho bisogno di energia, se aumento il movimento il mio corpo registrerà di dover bruciare di più.
Fare attività motoria fa sempre bene, basta che sia qualcosa che ci piace e che ci faccia sentire bene: non deve per forza essere arrampicata, maratona, triathlon (anche se pare che di questi tempi un triathlon fatto in acque che fanno un po’ schifo possa procurare importanti rilasci fisici di rilascio).
Anche qui ogni professionista del movimento avrà il suo punto di vista per aiutarvi: scegliete quello che ascolta le vostre esigenze senza forzature.
Anche semplicemente andare a camminare può favorire la percezione del nostro corpo e farci stare bene e tranquilli, e una biologia serena e tranquilla faciliterà senza dubbio il vostro metabolismo del lasciare andare.
Rispettate sempre e comunque il vostro corpo: non serve andare agli eccessi!
Attenzione: masticare a lungo per quanto sia estremamente efficace per placare il senso di fame (verissimo! E’ stato dimostrato che masticare un boccone almeno 32 volte aiuta a mangiare meno e sentirsi sazi prima!) non si può considerare sport, così come neanche fare bocconi piccoli per alzare più volte la forchetta: almeno che la forchetta non pesi 20kg e facciate 4 ripetizioni da 15.
I tre motivi per cui si accumula o non si lascia andare peso, grasso, acqua a livello bio-logico:
carestia, protezione, estetica.
Carestia: ne abbiamo già parlato nel primo articolo, la richiesta o meno di accumulare grasso che a livello biologico equivale a una scorta sana di vita, dipende da come viviamo la vita e come abbiamo registrato il bisogno e la mancanza di beni atti a garantire la sopravvivenza.
Il nostro futuro non è stabilito: non è che se da neonati abbiamo avuto poco latte allora siamo destinati ad accumulare grassi perché la nostra “bestiolina biologica” sentirà una possibile carestia sempre dietro l’angolo, ma qualora dovesse capitare, ora sapete dove intervenire per avere ulteriore pace in quel senso.
Ricordate che la nostra “bestiolina biologica” vede anche debiti, prestiti, mutui o incessanti prelievi dal conto bancario come una possibile carestia dietro l’angolo: siamo gli unici animale che sono riusciti a trasformare i soldi in un bene di prima necessità.
Protezione: oltre a proteggere la vita, garantendo sufficienti scorte per affrontare periodi di magra, lo strato di adipe garantirebbe una sorta di protezione da possibili attacchi fisici (reali o figurati), se colpito da un coltello, un corpo con abbondante di massa adiposa avrebbe minore possibilità di veder danneggiati gli organi vitali.
Laddove ho paura di venire ferita, attaccata e colpita, il mio corpo metterà un cuscinetto di protezione ad hoc. (Mi raccomando: vale sempre il senso reale e il figurato).
Estetico: qui più che di grasso si parla dell’antipatica “cellulite” che appare, indovinate un po’, proprio laddove vivo un senso di svalutazione estetica, dove non mi piaccio, dove non sono abbastanza bella ai miei occhi. Attenzione: non si tratta di un senso estetico superficiale o apparentemente frivolo e privo di senso, in natura un animale “bello” (che piace) ha maggiori possibilità di accoppiarsi e portare avanti la specie. Sentire di essere belle indica potersi garantire un gruppo o un partner e di conseguenza maggiori possibilità di sopravvivenza a lungo termine.
Non è solo il sentirsi “figa o figo”: è qualcosa di più profondo e viscerale. E’ più simile a un “se non piaccio, rimango solo/a per sempre” e sono destinato/a a morire.
La posizione dove si accumula è significativa?
Si, a seconda che sia acqua o grasso, la posizione non è mai a caso.
Ad esempio, le femmine tendono ad accumulare sui fianchi e addome quelle risorse che in caso di gravidanza potrebbero esser utili alla protezione e nutrimento del feto; l’acqua l’accumuliamo dove abbiamo processi di riparazione in atto e dove il corpo sente di averne necessità; un seno prosperoso indica una naturare predisposizione a nutrire e accogliere gli altri (fisicamente o virtualmente), e così via.
La fame compulsiva: quando ti mangeresti anche il gatto, se solo non avesse tutto quel pelo.
E quegli attacchi di fame che ci sorprendono in qualunque momento della giornata? Quelli che senza che ce ne accorgiamo ci troviamo davanti alla dispensa o al frigo con cibo in bocca e scorte tra le mani?
Quelli sono spesso agganciati ad una sottile mancanza di soddisfazione nella propria vita. Ci dicono che c’è qualcosa che ci manca, ci stiamo annoiando, in qualche modo non sentiamo affermata la nostra identità, le nostre energie non sono armoniche.
Siamo insoddisfatti/e e la cosa non ci piace per niente. E soprattutto non sappiamo come uscirne.
Avere un progetto, qualcosa da fare, da programmare e portare a termine, (con un certo grado di centratura) può aiutare a non sentire il bisogno di passare del tempo inutile con il nostro amico cibo.
Oltre al tenerci impegnati, ci aiuta a sentirci parte di qualcosa e utili.
Sentirsi utili, e fare qualcosa di pratico che dà risultati, ci può aiutare.
Il gruppo come sostegno e gli autosabotaggi.
Anche gruppi di numero limitato (max 9-11 persone) accomunati dallo stesso obiettivo di stare bene con se stessi, possono essere di grande aiuto. Magari che seguono un percorso alimentare simile, o un tipo di sport, o un percorso di benessere volto a quello.
Sapere che altri stanno vivendo un percepito simile ci fa sentire meno soli, supportati e l’esperienza del “branco” dove in qualche modo si fa un accordo, aiuta attraverso il sistema del “patto” a rinforzare i propri propositi.
Ci aiuta a non ricadere con facilità in abitudini alimentari compulsive, a non lasciare l’attività sportiva, o a riprendere il percorso, qualora capitasse di inciampare.
Tra i gruppi meno consigliati troviamo:
“come mangiare di nascosto senza che il tuo gruppo di sostegno se ne accorga”
“trattorie e ristoranti da provare almeno una volta nella vita, ma se possibile anche ogni venerdi”
“gli irriducibili della porchetta”
E con questo ultimo articolo, vi auguro una buona continuazione di estate, continuate a leggere e condividere questo blog, magari mettendo un cuoricino.
Per ogni click sul cellulare o del mouse potete bruciare fino a 1kcal! E avrete un pollice e un indice tonicissimi!!!
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