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E-mozioni e seghe mentali come difendersi


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Cosa sono le E-mozioni e perché ci incasinano così tanto la vita?

 

Intanto a me piace definirle “E-mozioni” ovvero movimenti (mozione) di Energia (bello eh?) che in quanto tali, nonostante un’ampia forbice di imprevedibilità e spontaneità, rispondono a regole ben precise.


Cosa deve accadere affinchè un’ Emozione possa essere definita tale?


- Non si possono controllare

Già. Effetto wow, uovo di Colombo spostati e anche veloce. Lo so che sembra la fiera dell’ovvio, ma la gran parte delle persone si incastra proprio qui, nel fatto che passa tutta la vita a cercare un modo per controllarle, prevenirle non farsi toccare da queste non sapendo che sta combattendo una battaglia persa in partenza. Non c’è modo di prevenire o controllare l’arrivo di un’ E-mozione, prima ve lo mettete in testa e prima cominciate a vivere meglio e senza paura.


Quello che si può fare invece è imparare a conoscerle a non averne paura a lasciare che si attivino per avere maggiori possibilità di “modularle” e “gestirle”. Perché se è pur vero che non possiamo controllare la rabbia nei confronti di qualcuno che ci attacca apparentemente senza motivo, è anche vero che abbiamo tutto il potere di evitare che la cosa degeneri in situazioni spiacevoli di violenza e sangue difficile da pulire dai tappeti di Cachemire.



-Devono potersi sentire nel corpo

Qui vi sorprendo, vero? Siamo così abituati a sentirci dire che le E-mozioni sono energie, sono non materiali ecc, che a questa cosa del corpo non ci pensa mai nessuno. Per poter dire di essere arrabbiati, gioiosi, tristi qualcosa nel nostro corpo deve cambiare, lo dobbiamo “sentire” altrimenti non è un’ E-mozione. Ci deve essere un ordine a monte, impartito dal nostro cervello che dopo aver elaborato super velocissimamente la situazione ordina al sistema ormonale di rilasciare determinate sostanze che attivino determinate parti del corpo. Ad esempio se ho paura attiverò adrenalina che mi farà sentire in un certo modo, se sto bene si attiveranno dopamine e serotonine che mi daranno altre sensazioni corporee e così via.

Non posso dire di essere arrabbiata se non mi sento tesa, calda, agitata, ecc. Ok?

Questo è quello che veramente si intende quando si dice che emozioni e corpo sono strettamente connesse, non è solo una questione energetica.

 

- Hanno durate definite

Siediti, questa è forte. E’ stato verificato come queste scariche di messaggi elettrochimici nel nostro corpo che determinano gli stati emozionali durino al massimo dagli 8 ai 12 secondi.

Non so se ti è chiaro. Significa che la rabbia, la tristezza e tutte le altre emozioni, sono “incontrollabili” per al massimo 12 secondi, passata quell’onda tu hai la possibilità di decidere cosa farne.

Ora te la metto giù dura: in parole povere se tu rimani arrabbiato dalle 8 alle 17, vuol dire che su un totale di 28800 secondi tu sei impotente per (voglio essere di  manica larga) 300 secondi, e per i restanti 28500 sei tu che trasportato dalle tue credenze, frustrazioni, decidi inconsapevolmente con le tue seghe mentali, di rimanere a mollo in quella situazione.

Non è tanto quello che accade un attimo prima di arrabbiarti il problema, ma tutto il bailamme di “non è giusto”, “chi si crede di essere”, “questa volta è troppo”, “ma non si vergogna”, “mi sento un deficiente”, “non posso fare niente”, “tutte le volte è così” ecc… che alimenta il fuoco del dolore, impedendoti di vedere che ci sono anche altre cose che puoi vedere.


- Arrivano sempre per un motivo e mai "a caso" o senza un perché.

Ogni E-mozione per quanto imprevedibile e squisitamente soggettiva (si perché ognuno di noi ha un passato e un terreno diverso che lo predisporrà diversamente dagli altri al provare emozioni) ha dei trigger che la attiveranno, ad esempio proviamo rabbia quando qualcosa si interpone tra noi e un nostro desiderio, proviamo tristezza quando ci manca qualcosa, proviamo gioia quando otteniamo qualcosa e così via.

Sono un processo naturale, di adattamento alle cose che accadono.



L'essere umano è affamato di  E-mozioni, le cercherà sempre.

Questo lo sanno bene i content creator, i pubblicitari e il mondo del marketing in generale. Se vuoi attirare una persona, falle provare un’ emozione, agganciala con un’ emozione e la porterai dove vuoi.

Siamo biologicamente portati ad essere attratti dalle emozioni perché sono un punto di riferimento per le relazioni favorendole e per l’identità, facendoci sentire parte di un qualcosa, è il nostro sistema di connessione con qualcosa di più grande.



Ma come si fa a non farsi travolgere da questo movimento Energetico? 

Qui avete ragione non è sempre facilissimo, perché diventa questione di allenamento. Bisogna riconoscere quando siamo in balìa di quel movimento per poter innescare atteggiamenti di centratura e di stop, che ci permettano di fare realmente qualcosa di diverso. Magari allontanandomi, portando l’attenzione al respiro, facendo per un attimo come si vede nei film, un’inquadratura dall’esterno. Non si tratta solo di spegnere un’emozione, si tratta di decidere cosa farne senza rimanere schiavi di un istinto cieco e animale, può significare anche smettere di giudicarsi “sbagliati”, “cattivi” o “non abbastanza in grado” quando le proviamo. Accogliere (non accettare) che vado bene in quel momento anche così come sono. Il risultato non deve essere finto o posticcio, l’obiettivo non è quello di dimostrarsi algidi e freddi davanti le cose che accadono (quello è pericolosissimo!) ma è sentire che qualunque cosa accada, nulla andrà perduto e si troverà sempre una soluzione.


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