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Rifiuti la tecnologia? Forse sei meno spirituale di quanto pensi....



C’è una cosa su cui saremo sicuramente tutti d’accordo: la tecnologia ha invaso le nostre vite. E l’ha fatto velocemente… Nel giro di una decina di anni è entrata a far parte delle nostre vite a volte in maniera insospettabile e sottile (vedi il telefono), altre volte quasi maleducatamente (domotica, sistemi di monitoraggio, le app più impensabili… ecc…) ed è cresciuta in maniera esponenziale.



Certo, come tutti i cambiamenti per qualcuno è stato più facile adattarsi, per altri è stato un altro tradimento delle tradizioni e si è impuntato fin dall’inizio per dire di no.



Ma se ci pensiamo bene, tra le leggi dell’universo è sempre valida quella per cui tutte le cose che servono e sono funzionali per la vita e la crescita si sviluppano ed evolvono, mentre tutto ciò che non serve diventa un carattere recessivo e nel corso degli anni svanisce (vedi denti del giudizio o la coda….).


Quindi, ahimè, questa tecnologia proprio una vaccata non sarà.

Come tutte le cose ha i suoi lati positivi e quelli negativi, ma come tutti gli strumenti che ci vengono dati sta a noi decidere con quali crismi utilizzarli: se mi dai un martello posso decidere di piantare tanti chiodi su tante assi di legno e costruirmi una casetta (utilizzo di strumento in maniera funzionale); allo stesso tempo posso decidere di darmi ripetute martellate su un piede per vedere quanto tempo ci metto a rompermi le ossa (utilizzo di strumento livello Neanderthal, poco funzionale, risultato: estinzione della specie).

La tecnologia esiste e, mi dispiace per i conservatori, non credo che sparirà a breve come una meteora, ma anzi si espanderà a vista d’occhio… Ed è per questo che è importante non rifiutarla ma imparare a conoscerla, proprio per evitare di finire di darsi martellate sui piedi da soli…


Non è la tecnologia che rifiutate… E’ la cara vecchia, sempreverde, resistenza al cambiamento… il resistere a qualcosa che non conosciamo opponendovisi a prescindere.


Come tutte le cose, se non è proprio nelle mie corde, inizialmente potrebbe risultare ostica, difficile… mi farà sentire fuori luogo e totalmente incapace e inadatta. Con molte probabilità mi arrabbierò o la mia autostima finirà per l’ennesima volta, sotto le scarpe insieme a tutta una serie di progetti che non ho saputo seguire. Questo mi farà dire che “non è una cosa adatta a me”, “non sono fatta per questo”, o “io e questa cosa non andiamo affatto d’accordo”.


E potrei anche essere d’accordo, se parlassimo di settori o mestieri o attività di nicchia (ad esempio ho provato a fare arrampicata in montagna senza corde, e mi è risultato difficile per mancanza di preparazione atletica o fiato… Per quanto bello come sport non è importante praticarlo o conoscerlo per fare “comunità” o per essere parte della società, non è che tutti per andare a fare la spesa o trovare la nonna passano per le grondaie… è qualcosa che si può praticare per puro talento e piacere).


Il concetto di comunità ci spaventa. Lo osanniamo costantemente, poi ci nascondiamo sul balcone per non essere costretti a salutare il vicino che poi ci attacca un bottone grosso così.

Il concetto di far parte di qualcosa di più grande di noi, rischia di farci sentire in costante paragone perché viviamo nell’idea di dover essere migliori di altri o di risultare inferiori ad altri.

Esattamente come il divino che è presente sotto diverse forme ed impregna con la sua essenza ogni essere, la tecnologia fa qualcosa di simile, è ovunque. Non puoi più continuare ad ignorarla. Sii abbastanza aperto spiritualmente da concederti che è uno strumento che potrebbe esserti utile e che puoi imparare ad usarlo.

Questi tempi ci insegnano che la tecnologia può essere di grande aiuto o supporto…

Possiamo informarci, continuare a formarci, studiare, incontrare altre persone, insegnare ad altre persone, creare reti anti solitudine. Tutto questo puoi farlo con la stessa accortezza con cui esamineresti per la prima volta in vita tua un complicato apparecchio da cucina con la conoscenza di un Neanderthal per l’uomo o un cippatore biotrituratore con lo sguardo di una mucca che guarda un treno, per la donna.


E’ stato anche verificato che quando una persona ha problemi con la tecnologia e la rifiuta, ma anche quando ne fa una ragione di vita, spesso ha anche problemi con le religioni di qualunque natura esse siano.

Fateci caso…

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