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Storia di come nascono fallimenti, delusioni e altri spiacevoli compagni di viaggio...

PRIMA SETTIMANA DI GENNAIO, da qualche parte, sul pianeta terra… 1 - “…adesso basta è ora di cambiare… dalla prossima settima mi iscrivo in palestra…” 2 - “…anno nuovo, vita nuova! Quest’anno è la volta buona, stavolta mando a quel paese tutti e #cambiolavoro, sono proprio stufo!” 3 - “anno nuovo non mi scappi! Questo è l’anno che trovo l’uomo della mia vita e mi sposo!” 4 - “…quest’anno voglio fare qualcosa solo per me…. Un corso, un viaggio… qualcosa che mi faccia stare bene…”


...PRIMA SETTIMANA DI MARZO… nella stessa parte, sul pianeta terra, solo qualche tempo dopo… 1 - …Un abbonamento open in palestra giace intonso, abbandonato sul fondo della sacca della palestra, utilizzato 3 forse 4 volte. La voglia di andare in palestra non ce l’ha fatta a superare la stanchezza, la svogliatezza, lo “scazzo” quotidiano… e ci ha abbandonati dopo poco tempo…

2 - …il lavoro è ricominciato, le incombenze e il sottile piacere della routine che incoraggia a non fare gesti avventati ci hanno nuovamente avvolti in un caldo e rassicurante abbraccio… “massì… cosa voglio fare… tanto di meglio non lo posso trovare… con quello che c’è in giro… si lamentano tutti… cosa posso ottenere dalla vita che sia meglio di questo? Assolutamente niente… faccio questo da una vita… alla mia età non posso mettermi strane idee in testa… e poi lo diceva sempre mio padre… chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa perde ma non sa quello che trova….” E via. Passerà un altro anno dove cammineremo con scarpe troppo strette per noi… altri giorni in cui ci racconteremo che dopo tutto è normale che sia così, ognuno di noi sceglie la pietanza da mangiare nella vita… e si sa, la maggior parte ha scelto il fango… mal comune mezzo gaudio… Altre settimane passate a pregare che arrivi in fretta il weekend, arrivare alla sera a casa con il broncio, discussioni portate dal nervoso e la frustrazione…. Fino alla prossima fine dell’anno in cui la voglia di cambiare e ricominciare si farà risentire…


3 - …nuovi incontri al nostro attivo: 0. Voglia di uscire: solo con persone conosciute e in zone di confort conosciute Pensiero generale sul genere umano di sesso opposto: sono tutti/e delle brutte persone, non meritano la mia attenzione. E’ tempo perso. Nessuna voglia di mettersi in gioco, mille domande su cosa c’è di sbagliato in me, perché non trovo un compagno/a, non sono all’altezza, non è destino, mia madre me lo dice ogni volta che “se non metto la testa a posto” finirò come la zia zitella di papà…. Da sola e abbandonata se non fosse per i nipoti che ogni tanto vanno a trovarla…


4 - … una serie di volantini giacciono sparsi qua e là sulla scrivania… decine di finestre aperte su internet su corsi, attività, laboratori, seminari… e poi itinerari di viaggio, serate a tema, collaborazioni…. Tutte cose bellissime e fighissime… una più bella e stimolante dell’altra… un percorso più bello dell’altro… Tu ne hai cominciati almeno 2, ad uno non vai già più. Ad altri ti sei già iscritto e mentalmente stai già elaborando la scusa mentale per trovarti un alibi che regga per non andare… Chissà quanto mi rimborsano… La sete iniziale di conoscenza e libertà si è già spenta.

Risultato: dopo una spiegazione mentale in cui giustifichi te stesso con le classiche scuse (sono troppo impegnato/a; sono stanco/a; non ho soldi; non sono all’altezza non fa per me; ecc….) parte un sottile sottofondo di frustrazione… quella che in un bel momento della tua vita ti farà dire: “ma come mai non riesco a portare a termine niente nella mia vita?” “mi sento incompleto/a…” “sempre alla ricerca di qualcosa che mi faccia sentire realizzato/a…” “in cerca di approvazione…. Si ma di chi?”


Qualcuno si sarà vagamente ritrovato in alcune delle descrizioni di vita vissuta qui sopra. Non siamo tutti uguali, eppure quel senso di “non sapere esattamente dove stiamo andando” lo abbiamo provato o lo proviamo ancora saltuariamente, chi più chi meno. Qualsiasi nave, per quanto bella o imponente sia, se non ha una meta da raggiungere, non è altro che un pezzo di ferraglia e legno in balìa del mare. La differenza la fa la meta, l’obiettivo. Se il capitano sa dove andare, la nave diventa immediatamente un maestoso e potente mezzo per raggiungere qualcosa al di là del mare.


Martedi 11 Dicembre 2018 a Cuneo

Una serata per raccontarti come il Coaching e la Kinesiologia Emozionale possono aiutarti, a fare qualcosa di buono per te, per capire quali #obiettivi raggiungerai con facilità ed estremo piacere, senza intralci, perché in natura, la strada giusta è quella che incontra meno resistenze e ti conduce più facilmente alla meta. (un fiume che trova un ostacolo sul suo letto, semplicemente strariperà o si scaverà un nuovo percorso sotto terra, e sceglierà la soluzione che gli costa meno fatica, non cercherà di tornare indietro o di volare in cielo o di dividersi in cento fiumi, ne tanto meno si soffermerà a pensare quale sia la soluzione giusta per lui smettendo di scorrere…).

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Info e prenotazioni- posti limitati

Yana 3923302066

Tiziana 3755423955


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