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4 consigli per smettere di preoccuparsi. Terza puntata

Il terzo consiglio per smettere di preoccuparsi. Se hai perso gli altri li trovi qui


Senti di avere un problema? Puoi farti due domande: Hai una soluzione?

Si? Puoi farci qualcosa? E allora perché ti preoccupi?

No? Non puoi farci niente? E allora perché ti preoccupi?

Anche qui vi invito a leggere il primo articolo per capire il ruolo della preoccupazione a livello biologico e in che modo la nostra mente perversa ci tira brutti scherzi.

Anche questo metodo, o terzo consiglio, lavora in maniera chirurgica sull’oggettività dell’evento. Quando ho ben chiara l’origine e la natura del problema che tormenta i miei sonni e i miei pensieri, ad un certo punto diventa necessario passare all’azione.

Se fossi un generale in battaglia o un animale nella foresta che deve procacciare il cibo, non passerei solo a disegnare mappe in caso che il nemico avesse…, facesse… e dicesse…, nel primo caso, o a pensare quale preda sia più facile cacciare nel secondo. Ad un certo punto dovrei, agire. Bella lì, colibrì.

Già, c’è sempre quel fastidiosissimo momento in cui occorre fare quel qualcosa.

Così, se può avere un senso preoccuparsi di qualcosa, ad un certo punto bisognerà scegliere di fare qualcosa o per risolvere o per lasciare andare, e se non posso farci assolutamente niente perché non dipende da me, o non ho capacità e competenze, o i mezzi… ci sarà un momento in cui potrò scegliere di lasciare andare.


Anche perché, detto tra noi: se non dipende da me allora probabilmente non è un mio problema e mi sto preoccupando per qualcosa che non riguarda me (ergo: fatti i fatti tuoi), se non ho le capacità (allora che cosa mi sono messo a fare qualcosa che non mi compete? tutt’al più posso scegliere di spostare le scadenze mentre raccolgo le competenze che non ho), se non ho i mezzi (vedi sopra). E nel primo caso, qualora io possa farci qualcosa… allora, che cosa stai aspettando?

C’è un tempo che devi aspettare? Preoccuparti farà scorrere il tempo diversamente? (se la tua risposta è si, allora contattami che secondo me creiamo un nuovo business!)

Cosa ti impedisce di fare quell’azione per risolvere quella preoccupazione? Valuta attentamente e poi fai quella cosa che serve per farti uscire da quella preoccupazione. Sii responsabile (abile a rispondere) delle tue capacità, non sei più un bambino, puoi cominciare a giocare con i grandi a fare il grande.


Se fai parte di quelle persone che in realtà capiscono che crogiolarsi nella preoccupazione è diventato oramai un modo di essere, allora non andrai in cerca di soluzioni, perché in qualche modo recepisci che quello è giusto per te.

Se invece fai parte di coloro che sono stanchi di essere preoccupati, allora ricordati che per ottenere qualcosa di diverso, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto prima.

Alla prossima per l’ultimo consiglio!!

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